Ospedale di Sora: la voce dei pensionati nelle parole della CNA

Andrea CapobassoPensionati

 

Il Presidente dell’Unione Pensionati della CNA di Frosinone, Cosimo Spassiani, interviene sul ridimensionamento dell’Ospedale di Sora per esprimere disappunto sulle scelte che stanno portando allo smantellamento progressivo del polo e per far sentire la voce dei principali fruitori dei servizi ospedalieri, ovvero gli anziani.

Presidente Spassiani, qual è la vostra posizione in questo grave momento di disagio?
Sulla chiusura del reparto ortopedico dell’ospedale di Sora ed in generale sulla distruzione sistematica che si sta operando pezzo dopo pezzo sul nostro Ospedale vogliamo far sentire con forza la voce dei tanti pensionati del nostro territorio da noi rappresentati. Non si può scaricare ancora una volta, come oramai è consuetudine in questo sistema economico e di governo, il peso della disorganizzazione e delle pessime gestioni pubbliche sulle categorie disagiate e soprattutto sui pensionati, oltre che su un territorio come il nostro già provato da una crisi che non vede alcuno spiraglio di soluzione.

 

A chi è rivolta la vostra critica?
Siamo da tempo stanchi e provati delle tante ed inutili parole che a turno ci è toccato ascoltare da interlocutori perlopiù interessati ad una ennesima passerella mediatica. Nessuno assume mai su se’ una pur minima e parziale responsabilità sui disastri di questo Paese, e le colpe finiscono nel non essere di nessuno, perdute nel marasma di uffici, burocrati, amministratori della sanità, approfittatori di ogni ambito, piccolo e grande di ogni ambito sanitario, nel quale semplicemente molti non fanno il proprio dovere sino in fondo. La politica siede a pieno titolo in questo sfacelo, ma lo stesso ha le sue radici in un malcostume diffuso, oserei dire popolare, che trova nella complessità delle organizzazioni, come la sanità, il suo covo perfetto per agire nell’inefficienza complessiva, e quindi nello spreco.

 

Cosa chiedete a queste Istituzioni?
Vogliamo constatare con mano quanto di ciò che è stato promesso verrà realizzato. I cittadini, ma sopratutto i pensionati, devono essere rassicurati sulle sorti dell’ospedale e che alle parole seguano fatti concreti. La Regione deve assumersi, una volta per tutte, l’impegno di dare univoci indirizzi sulla struttura di Sora, che serve un bacino di oltre 120.000 utenti e rimettere mano ad un riequilibrio dei posti letto che negli ultimi anni ha visto continuamente favorita Roma a danno delle provincie. L’Ospedale di Sora per capienza e dislocazione non può essere destinato al solo Polo Oncologico, sia pure di eccellenza. Abbiamo bisogno di reparti idonei ad una sanità più efficiente in un territorio così vasto. I “tagli alla sanità” continuano a rimanere quelli ai reparti, ma rimangono inalterati gli sprechi.

 

I Pensionati del territorio coma vivono questo disagio?
Pensionato è diventando sinonimo di povertà. Cresce continuamente il numero di anziani che rinuncia anche alle cure indispensabili. Togliere loro anche la minima possibilità di potersi curare nel posto in cui si vive e dal quale oggettivamente è arduo spostarsi, data l’età e la mancanza spesso di affetti e o disponibilità familiari, equivale ad eliminare dignità alla vita di queste persone. Bisogna che venga restituito all’ospedale di Sora il ruolo che spetta, trovando le risorse per il suo rilancio nelle riduzioni degli sprechi. Mettere al centro della visione le persone. Lo merita questo nostro territorio, lo meritano i cittadini, i lavoratori, i pensionati.

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