Ritardi normativi per l’Estetica

Davide RossiBenessere e sanità

Sulle apparecchiature elettromeccaniche c’è ancora molto da fare. La Legge n. 1 del 4 gennaio 1990 recante “Disciplina dell’attività di estetista” prevede all’art. 10 l’emanazione di un decreto da parte del Ministro dell’industria, recante norme dirette a determinare le caratteristiche tecnico-dinamiche ed i meccanismi di regolazione, nonché le modalità di esercizio e di applicazione e le cautele d’uso degli apparecchi elettromeccanici di cui all’elenco allegato a detta Legge. Ad oggi, purtroppo, nonostante le reiterate sollecitazioni da parte delle Organizzazioni nazionali di rappresentanza del settore, non esiste alcun atto normativo nazionale al quale le Regioni possano fare riferimento che indichi in modo inequivocabile gli intendimenti dell’Autorità competente al riguardo. Questo comporta una situazione di assoluta confusione nell’ambito della quale proliferano orientamenti eterogenei sia da parte delle Regioni che delle stesse Estetiste, spesso non correttamente orientate sulle apparecchiature da installare presso i propri centri. Benedetto Recchia: Presidente Provinale CNA Unione Benessere e Sanità: La CNA ritiene necessario porre l’attenzione sulla delicata situazione creatasi in relazione all’utilizzo di alcune apparecchiature elettromeccaniche da parte delle imprese di estetica a causa di iniziative restrittive adottate da alcune Regioni.
Appare pertanto necessario che il Ministero della Salute provveda a diramare un’informativa agli Assessorati regionali alla Sanità attraverso la quale inviti gli stessi ad astenersi dall’assumere qualsiasi decisione in ordine all’utilizzo delle apparecchiature elettromeccaniche per uso estetico.
Siamo consapevoli che l’attività di estetista richiede un alto livello di professionalità e necessita di una formazione estremamente qualificata, soprattutto con riferimento alle apparecchiature innovative il cui utilizzo richiede un’elevata competenza ed un aggiornamento costante, al passo con il progredire della tecnologia. Per questo auspichiamo l’individuazione di un protocollo  formativo per l’utilizzo delle apparecchiature elettromeccaniche tecnologicamente avanzate, condiviso dai livelli regionali e dunque applicabile in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, per la cui elaborazione dichiariamo fin d’ora la piena disponibilità. Bisogna evitare di mortificare la professionalità degli operatori con provvedimenti restrittivi che rischiano di penalizzarne pesantemente lo svolgimento dell’attività, come accade tempo fa ad esempio nella Regione Lazio per il laser estetico e la luce pulsata

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