La CNA di nuovo contro la Polizia Municipale di Sora

Andrea CapobassoCna Nazionale

 

La CNA di Frosinone torna sulle sanzioni comminate dalla Polizia Municipale di Sora ad imprese che non abbiano comunicato preventivamente la cessazione di esercizi di vicinato. La CNA da un lato ribadisce con forza gli aspetti normativi che darebbero ragione alle Imprese, e dall’altro continua a criticare il Comando di Polizia Municipale per la chiusura netta ed a loro dire ingiusta verso l’argomento sollevato. La CNA aveva già contestato anche il merito di “opportunità” di tali provvedimenti verso soggetti giunti al termine della loro esistenza economica quasi sempre per crisi aziendale.

 

Davide Rossi – Vice Direttore CNA Frosinone: E’ chiaro che ci troviamo difronte ad un caso a nostro avviso di chiusura e di grave ostacolo alla semplificazione amministrativa nella gestione di un adempimento, la cui interpretazione data dalla Polizia Municipale è a nostro avviso del tutto sbagliata. Peccato che in mezzo vi siano Imprese e persone costrette a pagare mille euro nonostante una ragione che soltanto la Polizia Municipale non riconosce. Che si fa in questi casi? Semplicemente niente; come al solito si paga e basta, dato gli interessati non avranno né la possibilità di affrontare le spese legali per un ricorso, né altro tempo da perdere. Tutto questo è sconfortante, ma non ci diamo per vinti.

 

 

Dalle dichiarazioni fornite a mezzo stampa dal responsabile della sezione amministrativa della Polizia Municipale si sosterrebbe però che l’introduzione della SCIA riporterebbe l’obbligo anticipato o al massimo contestuale anche delle cessazioni.
Della serie, e parafrasando un vecchio film di Nanni Moretti… continuiamo a farci del male. Il Ministero è tornato proprio ad aprile su questo aspetto con la risoluzione 72134, da tutti facilmente reperibile in rete oltre che presso in nostri uffici, ribadendo con ulteriore chiarezza quanto già comunicato a marzo, ovvero che la SCIA non è l’unico istituto applicabile per segnalare la cessazione. L’utilizzo della SCIA come comunicazione preventiva non corrisponderebbe certo al criterio della semplificazione né soprattutto a quello della proporzionalità.

 

La Polizia Municipale cita però il parere dell’ANCI di segno opposto.
La Polizia Municipale che aveva già sbagliato benissimo da sola, peggiora le cose con il contributo dell’Associazione dei Comuni Italiani. E poi è come se io sostenessi che la forza delle nostre ragioni sta nell’interpretazione che ne fa CNA Nazionale. A parte la facile battuta e l’amara risata, i pareri e le risoluzioni ministeriali, intervenendo in materia di semplificazione e liberalizzazione, hanno senz’altro più incisività di pareri dell’ANCI. Il Ministero sottolinea in più circolari i principi su cui deve ispirarsi la nuova normativa regolamentare per la disciplina amministrativa delle attività. Regolamenti che a tutt’oggi non sono ancora stati pubblicati, ma che comunque devono ispirarsi ai principi di liberalizzazione e semplificazione, nonché al criterio di proporzionalità. Anticipando il contenuto del regolamento, il ministero individua per la cessazione di attività l’istituto della comunicazione, superando l’esigenza dell’invio preventivo a mezzo SCIA.

 

 

In quanti Comuni accade tutto ciò?
Il Comune di Sora in tal senso è in ottima compagnia con tanti Comuni che un po’ ovunque continuano ad applicare tale tipo di ingiusta sanzione, con buona pace dei cittadini, ex imprenditori, che pagheranno loro malgrado, soprattutto quando troveranno, come nel nostro caso, una totale chiusura al confronto dimostrata anche in sede di audizione ufficiale. Nessuna risposta alle nostre tante lettere, nessuna disponibilità al confronto in sede di audizione. Ma siamo sicuri che questa battaglia sarà infine vinta in sede legale dalle Imprese, laddove avranno la forza di procedere. Una forza difficile a trovarsi, ma che potrebbe invece rappresentare un primo passo quale apripista nazionale per lanciare un messaggio chiaro a tutti i Comuni che ancora persistono nell’errore.

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