parrucchieri e centri estetici zona rossa

CNA: La totale disattenzione del Governo verso Acconciatura ed Estetica è intollerabile

Andrea CapobassoBenessere e sanità

CNA: La totale disattenzione del Governo verso Acconciatura ed Estetica è intollerabile. Riaprire nelle zone rosse e cambiare modalità per chiedere i contributi

Imporre la chiusura delle attività rappresenta una condanna a morte per l’intero settore.

Sono incomprensibili le disposizioni contenute nel Dpcm del 2 marzo, relativamente alle zone rosse, che hanno confermato la chiusura dei Centri Estetici e addirittura revocato l’autorizzazione all’apertura dei saloni di Acconciatura, concessa dai precedenti Decreti.

Il settore, a tutela di clienti e dipendenti, si è dotato di tutte le garanzie necessarie a riaprire nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie. Lavorando su appuntamento, non generano peraltro alcun assembramento
La chiusura delle attività legali, inoltre, sta provocando il dilagare dell’abusivismo. Con la rischiosa conseguenza che, proprio a causa degli abusivi che operano indisturbati, senza rispettare alcun tipo di protocollo o misura di sicurezza, il virus possa diffondersi largamente e con rapidità.

Da una recente analisi del Centro Studi CNA, emerge che nel 2020 il 94% delle imprese del settore ha registrato una perdita media di fatturato pari al 25% rispetto al 2019. Quindi solo una su cinque potrebbe ricevere i nuovi contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Sostegni se fosse mantenuta l’attuale soglia del 33% di perdita del fatturato: oltre al danno, ecco anche la beffa.
CNA chiede al Governo segnali immediati di attenzione, modificando le modalità per ottenere i contributi a fondo perduto e permettendo ad Acconciatori ed Estetiste di riprendere la propria attività anche in zona rossa.

Condividi