2^giornata europea del gelato artigianale

Andrea CapobassoAlimentare

 

 

“Il successo del gelato artigianale è testimoniato dal tentativo dell’industria di entrare nel business delle piccole gelaterie a marchio. Ma un gelato industriale, con tutto il rispetto, non sarà mai come un gelato artigianale. E i consumatori lo sanno. In Italia, nonostante la crisi, l’anno scorso il giro d’affari delle gelaterie artigianali è ancora aumentato e ha sfondato il muro dei 2 miliardi” . Alla vigilia della 2° Giornata europea del Gelato artigianale, che si terrà lunedì 24 marzo, promossa anche dalla CNA, il presidente nazionale di CNA Alimentare, il maestro cioccolatiere Mirco Della Vecchia, svela quanto vale questo comparto e quali sono le sue potenzialità.

– Presidente Della Vecchia, perché una Giornata europea del Gelato artigianale?
– Il Parlamento europeo ha compreso l’importanza di valorizzare questa eccellenza in termini di qualità e di sicurezza alimentare. Cna Alimentare ha da subito colto questa lodevole intenzione, confortata anche dalla recente ricerca della Fondazione Veronesi sulle virtù nutrizionali del gelato artigianale. Per promuovere ulteriormente il settore, inoltre, abbiamo siglato un accordo con la società Cosmobile e realizzato la prima App di ricerca delle gelaterie.
– Ma quanto vale la gelateria artigianale nel nostro Paese?
– E’ un settore in crescita costante. L’anno scorso, mentre i consumi delle famiglie italiane diminuivano, le vendite di gelato artigianale sono cresciute dell’1% rispetto al 2012 toccando quota 2.026 milioni di euro. Sono aumentate anche le gelaterie e gli altri esercizi che distribuiscono gelato artigianale, ormai poco meno di 39mila con oltre 90mila addetti. Ma è importantissimo anche il valore delle altre componenti principali della filiera, ormai superiore ai 550 milioni di ricavi.
– Un altro grande numero…
– Solo l’industria delle macchine specializzate, che si conferma una delle punte di eccellenza del Made in Italy, ha un giro d’affari superiore ai 300 milioni. Si tratta di 15 produttori che esportano macchinari per circa 250 milioni. Ma se si calcolano anche arredamenti e attrezzature il fatturato raggiunge gli 800 milioni e gli addetti superano il migliaio. L’industria degli ingredienti e dei semilavorati, poi, vale oltre 250 milioni di ricavi con 80 imprese e 1600 addetti.
– Esistono ancora margini di sviluppo per la filiera del gelato artigianale?
– Senz’altro. Se il mercato nazionale è quasi saturo, con la metà delle gelaterie artigianale di tutto il mondo e un consumo di circa sei chili pro capite, molte strade dell’export rimangono da esplorare. Per riuscire a controllarle, però, è necessario tutelare la produzione nazionale di qualità. L’interesse per il nostro gelato artigianale è dimostrato dal successo delle scuole italiane per gelatieri, dalla Gelato University di Anzola dell’Emilia ai corsi organizzati in giro per il mondo dalla Mec3 di Rimini.

 

APP GELATO – LA PRIMA APPLICAZIONE DI RICERCA DELLE GELATERIE

 

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