Gli studi di settore sono troppo rigidi

Andrea CapobassoLegislazione

La Corte di Cassazione, attraverso l’ordinanza n.18941, ha segnalato che la crisi economica, accertata in un determinato settore e in determinato territorio, è alla base delle incongruenze tra quanto dichiarato dalle imprese e quanto previsto dagli studi di settore. Nella sostanza, gli studi di settore sarebbero troppo rigidi e per questo inadatti a fotografare la reale situazione delle imprese italiane. Coloro che sono interessati dagli studi di settore, commercianti, Pmi e artigiani, reclamano un maggiore dialogo con l’amministrazione finanziaria. L’Agenzia delle Entrate ha assicurato il proprio impegno per far sì che gli uffici non si muovano solo nell’ottica di effettuare un certo numero di controlli ma che prestino una maggiore attenzione verso i contribuenti. L’agenzia ha inoltre invitato imprese e professionisti ad acquisire una giusta cultura nella gestione degli studi di settore e a raccogliere elementi oggettivi utili in caso di confronto con le Entrate, oltre a chiedere segnalazioni puntuali e comunicazioni per denunciare comportamenti anomali da parte degli uffici.

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