L’Ocse: positiva la nascita di Rete Imprese Italia

Andrea CapobassoCna Nazionale

“Le piccole e medie imprese hanno un ruolo trainante nell’economia grazie alla capacità di innovare e creare nuova occupazione”, lo afferma il il Rapporto dell’Ocse Pmi: imprenditorialità e innovazione, presentato giovedì scorso, segnalando come i Governi, riconoscono l’importanza delle piccole e medie imprese solo in periodo pre elettorale, mentre, a elezioni finite preferiscono negoziare con la grande impresa.Guardando all’esperienza italiana il rapporto evidenzia un quadro a luci e ombre, con un esteso tessuto imprenditoriale (un Paese di imprenditori, Regioni con 5.000 imprese, una ogni dieci abitanti), ma afflitto spesso da “nanismo” e “obsolescenza della conoscenza”. In questo contesto l’Organismo internazionale giudica positivamente la “nascita di Rete Imprese Italia, il nuovo soggetto di rappresentanza composto da CNA, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti e Casartigiani”, affermando che si tratta di “un’iniziativa che consentirà alle imprese di bilanciare la capacità di lobbing delle grandi imprese”. Secondo il rapporto Ocse, oltre il 20% delle Pmi italiane ritiene che il principale ostacolo all’innovazione sia la mancanza di fondi all’interno dell’impresa e una percentuale di poco inferiore la indisponibilita’ di finanziamenti esterni, mentre il 15% lamenta le difficolta’ nel reperire tecnici qualificati. Si e’ invece ridotto, allineandosi alle medie Ocse e Ue, il peso della burocrazia per le start up, sceso – su una scala da 0 a 6 – dal 2,5 del 2003 all’1,5 del 2008. “Per consentire alle pmi di sviluppare interamente le loro potenzialità e’ indispensabile – secondo l’Ocse – un ecosistema istituzionale, che si occupi anche di formazione per le prossime generazioni di piccoli e medi imprenditori e che favorisca la ‘messa in rete’ delle imprese e della conoscenza. E l’Italia, nonostante la recente iniziativa della moratoria dei mutui, apprezzata dagli esperti di Parigi, come molti altri Governi continua a mostrare una certa distrazione. Non ha, ad esempio, un’Agenzia, una struttura dedicata alle pmi, oppure un ministro o almeno un sottosegretario, mentre, la Francia, con Oseo lo scorso anno e’ riuscita a salvare mille piccole imprese e 200mila posti di lavoro”.

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