Tessile, obbligatorio il marchio “Made in”

Andrea CapobassoLegislazione

Il Parlamento Europeo ha approvato l’obbligo di etichetta “Made in” per tutti i capi commercializzati in Europa e la concessione del fregio “100% Made in” solo per chi realizza i propri prodotti interamente nel Vecchio Continente. La legge attualmente in vigore prevede che il marchio “Made in” può essere apposto anche su prodotti realizzati in un Paese terzo purché almeno un passaggio della lavorazione sia svolto in Europa. Le nuove norme impongono inoltre regole anche per la produzione interna alla UE: solo chi effettua almeno due passaggi di lavorazione essenziali su quattro potrà esibire il marchio “Made in Eu” o, ad esempio, “Made in Italy”.

La revisione del sistema di etichettatura europea propone quindi un nuovo schema armonizzato e obbligatorio, che premia i piccoli e medi produttori e li tutela dai colossi che producono all’estero per poi applicare ai beni finiti la famosa etichetta “Made in Italy”. Il nuovo regolamento ha ottenuto il via libera dal Parlamento UE in seduta plenaria, con ben 528 voti favorevoli (108 astenuti e 18 contrari). La parola passa ora al Consiglio europeo che ne dovrà votare l’approvazione definitiva.

 

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