
Decreto del fare. CNA: non mantiene le promesse. La pazienza dei nostri imprenditori non è infinita

Le imprese si aspettavano un provvedimento che alleggerisse la burocrazia e desse impulso alle attività, i risultati sono purtroppo antitetici. Chiedevamo l’abolizione della responsabilità solidale negli appalti, e troviamo invece ulteriori adempimenti con l’introduzione del Durt, un nuovo mostro…. Volevamo un potenziamento del Fondo centrale di garanzia e abbiamo ora uno stravolgimento delle finalità del Fondo stesso, piegato alle esigenze di banche e di grandi imprese. Reclamavamo l’esigenza di interventi volti a sburocratizzare la sicurezza sul lavoro e sono state introdotti invece ulteriori oneri e complicazioni, che non incidono sulla sicurezza sostanziale dei lavoratori e aggravano i costi per le imprese”.
“Il decreto del fare era stato presentato come una spinta destinata a favorire le imprese, ma si sta trasformando nel suo opposto – sottolinea polemicamente Malavasi – con più burocrazia, maggiori costi e minori facilitazioni. Il Parlamento sembra operare come se l’Italia non fosse un Paese in crisi che solo le imprese possono cercare di risollevare. Ci pensi il governo – conclude Malavasi – a rimettere il timone sulla giusta rotta”.
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