Edilizia, per la ritenuta del 10% sui bonifici Rete Impresa Italia e CNA scrivono a Tremonti

Andrea CapobassoCna Nazionale

La ritenuta del 10% sui bonifici alle imprese che effettuano lavori di ristrutturazioni edilizie finalizzati al risparmio energetico “penalizza le imprese regolari, quelle che correttamente fatturano i corrispettivi e assolvono gli obblighi fiscali”. E’ questo uno dei passaggi centrali della lettera che Carlo Sangalli, presidente di Rete Imprese Italia organizzazione alla quale ha aderito anche la CNA, ha inviato al ministro Giulio Tremonti. La lettera segnala che “pur condividendo, pienamente, la necessità di una efficace lotta contro l’evasione fiscale ed il lavoro nero, detta ritenuta, calcolata sull’ammontare di ricavi, produce l’effetto di ridurre la liquidità delle imprese nell’attuale negativa congiuntura, a cui si aggiunge una persistente difficoltà di accesso al credito. Sul piano fiscale, si istituisce una ulteriore anticipazione del prelievo, che peraltro calcolato sui ricavi, anzichè sul reddito, sommandosi ai normali acconti di imposta già versati, determinerà – di sicuro – un incremento delle posizioni a credito. Tutto questo, riteniamo, senza apportare alcun effettivo contributo alla lotta all’evasione fiscale ed al lavoro nero. Su tali cessioni di beni o prestazioni di servizi, infatti, l’Amministrazione finanziaria, incrociando le informazioni a cui sono tenuti comunque i contribuenti (preventivo invio di apposita comunicazione all’Agenzia delle entrate), dispone di tutti gli elementi per effettuare i dovuti controlli. Sottolineamo, al riguardo, che in tema di lotta all’evasione, l’introduzione dell’incentivo fiscale sulle ristrutturazioni e manutenzioni è stata una delle misure realmente efficaci nel far emergere aree di lavoro nero od irregolare. Per tali motivi ci preoccupano provvedimenti come questo che rischiano di ridurre, anzichè aumentare, il positivo effetto sino ad ora riscontrato nell’applicazione della norma. Rete Imprese Italia rappresenta, pertanto, la necessità che venga superata, nell’interesse generale in quanto norma priva di concreti effetti sul versante del contrasto all’evasione, la misura in parola o, quantomeno, venga in maniera consistente ridotta la percentuale della ritenuta operata”.

Condividi