Presentato il Piano di Semplificazione Amministrativa per le imprese e le famiglie

Andrea CapobassoLegislazione

Consentire alle imprese un risparmio pari a circa 17 miliardi di euro annui e ridurre gli oneri gravanti sulle imprese di almeno il 25%, entro il 2012. Questo l’obiettivo del Piano di semplificazione amministrativa presentato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta. Il Piano di semplificazione messo a punto nell’ambito della finanziaria approvata dal Consiglio dei Ministri verrà presentato alla Commissione Europea come modello di risparmio e di semplificazione in linea con la strategia di crescita “Europa 2020”. La riforma prevede il completamento delle attività di misurazione e riduzione degli oneri nelle materie di competenza statale e prevede, al 2011, un risparmio di 11,6 miliardi. Ulteriori 5,3 miliardi di euro saranno risparmiati grazie all’estensione della misurazione degli oneri anche alle regioni e agli enti locali. L’attività di misurazione viene svolta dal Dipartimento della Funzione Pubblica con l’assistenza di Formez PA e dell’Istat. Particolarmente importante la semplificazione mirata per le Piccole e Medie Imprese in linea con quanto previsto dallo Small Business Act varato dalla Commissione Europea. Fino ad oggi sono stati misurati oltre 21,5 miliardi di oneri amministrativi annui gravanti sulle imprese per la burocrazia derivante da materie di competenza statale. I piani di riduzione previsti dal “taglia oneri amministrativi”, avviati nel 2008, hanno già portato un taglio di 5,5 miliardi di euro, concentrati prevalentemente nelle azioni svolte nel settore del lavoro e della previdenza, dall’eliminazione del libro paga all’unificazione delle denunce mensili retributive e contributive, nonché all’informatizzazione delle comunicazioni.

Il parere di CNA e Rete Imprese Italia
“Un programma di semplificazione che giudichiamo non solo utile, ma prezioso, – è il parere di CNA e di Rete Imprese Italia, organizzazione che raccoglie le più importanti associazioni che rappresentano le Piccole e Medie Imprese italiane, -  in tempi di crisi in cui le PMI devono far fronte a grandi difficoltà per tenere e per riprendere ad investire salvando lavoro ed opportunità di crescita. Il rispetto dei tempi, inoltre, aumenta la credibilità di un’operazione di semplificazione che deve essere dinamica, verificabile e misurabile nel tempo e collegata a quel processo di valorizzazione delle PMI introdotto dallo Small Business Act europeo e del quale chiediamo la graduale, ma integrale, applicazione. La crisi si attenua, ma non è affatto scomparsa dal nostro orizzonte. Una parte è ormai alle spalle ma, sia pure a macchia di leopardo, esistono aree del Paese ancora in grave disagio economico e sociale con tre emergenze tuttora attuali: l’occupazione, la domanda interna che non riparte, il destino del Sud. In questo senso, recuperare risorse, tempo, ridurre sostanzialmente la ragnatela di incombenze che le imprese devono affrontare, vuol dire creare le premesse per una migliore competitività e per una maggiore produttività del nostro sistema economico che poggia, soprattutto, su migliaia e migliaia di PMI. Questo patto di semplificazione rafforza, anche, la tendenza ad agire in un sistema di collaborazione che realizzi una vera e propria agenda di lavoro per Governo e Parti sociali in grado di ridare centralità a questioni fondamentali come le infrastrutture, il fisco, la salute, in poche parole la modernizzazione del Paese. Soprattutto in termini di semplificazione è assolutamente essenziale che si dia corso ad un’ opera capillare che riproponga queste intese sul territorio, coinvolgendo le Autorità locali, dando respiro e nuova agibilità all’impegno degli imprenditori, ovunque. Il complesso di semplificazioni che andiamo a varare e che va dalla informatizzazione, al collegamento telematico per servizi on-line, alle conseguenti possibilità di autocertificazione, è certamente una frontiera da raggiungere nel più breve tempo possibile, non da una minoranza di Pmi ma dall’insieme di quei 4,5 milioni di imprese che costituiscono la parte più rilevante della  nostra vita economica. Per fare questo occorre anche predisporre adeguati incentivi, oltre che monitorare con grande attenzione le tappe di un processo che le imprese attendono da fin troppo tempo”.

Condividi