Pane carbone vegetale, si rischia la denuncia per truffa

Andrea CapobassoAlimentare

 

La CNA invita i panificatori a non utilizzare il pane vegetale o a fare molta attenzione nell’utilizzo: si rischia la denuncia per truffa.

La diffusione del “pane al carbone vegetale” è dovuta in parte all’aspetto estetico che abbinato ad altri cibi con colore crea un forte contrasto, ma, soprattutto, al presunto aspetto salutista. La presenza del carbone vegetale infatti favorirebbe la digeribilità e grazie alla sua capacità assorbente costituirebbe un aiuto per i disturbi gastrointestinali.

Questo aspetto viene messo in discussione dopo la recente scoperta della truffa alimentare in Puglia, dove sono stati denunciati i titolari di 12 panifici che producevano e commercializzavano pane, focaccia e bruschette al carbone vegetale con colorante E153, ossia aggiungevano all’impasto un additivo chimico, vietato dalla legge italiana ed europea.
La normativa di settore non consente l’utilizzo di alcun colorante sia nella produzione di pane e prodotti simili, sia negli ingredienti utilizzati per prepararli.

La CNA chiarisce che il carbone vegetale è una sostanza classificata come “additivo” e in quanto tale non può essere utilizzata nell’impasto per il pane.


Allo stato attuale non c’è accordo nella comunità internazionale sulla salubrità del carbone vegetale. Quello che è certo è che il carbone attivo “lega” ed elimina tutte le sostanze che incontra nel tratto gastrointestinale: rendendo quindi inefficaci anche eventuali farmaci salvavita che si siano assunti in concomitanza.

Condividi